Cosa si muove negli Stati Uniti in vista del 2020

 

Gli Stati Uniti nascono col “National Congress di Philadelphia” il 4 settembre. Politicamente sono una repubblica presidenziale, composti da due partiti fondamentali: The Republican party and the Liberal party.

Il partito Repubblicano noto come “Grand Old Party” nasce nel 1854  con l’ideologia di contrastare il sistema schiavistico degli stati meridionali. Tuttavia nel contesto politico statunitense odierno, il Partito Repubblicano è ormai considerato come il partito della destra conservatrice, in contrapposizione al Partito Democratico, che è invece diventato il partito liberale.

Nel Congresso in carica il Partito Repubblicano dispone della maggioranza dei rappresentanti al Senato, oltre che del presidente Donald Trump.



Donald Trump, nato il 14 giugno del 1946 a New York, imprenditore statunitense è il 45° presidente degli USA. Eletto l’8 novembre 2016 il repubblicano ha battuto la rivale democratica Hillary Clinton. Nel discorso pronunciato dopo la vittoria, Trump ha affermato: "Sarò il presidente di tutti gli americani. I dimenticati di questo Paese, da oggi non lo saranno più. Per repubblicani e democratici è arrivato il tempo dell'unione. Ora dobbiamo collaborare e riunire la nostra grande nazione". Nel 2016 la rivista Time l'ha scelto come persona dell'anno scrivendo sulla copertina "è il presidente degli Stati divisi d'America". Trump ha iniziato la sua carriera professionale interessandosi al settore immobiliare, per poi spostare la sua attenzione alle telecomunicazioni ed energia. Nei primi anni del 2000 è diventato particolarmente noto al grande pubblico televisivo grazie al successo del suo reality show televisivo “The Apprentice”. Il 16 giugno del 2015 ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle primarie repubblicane delle presidenziali del 2016, accusando l'amministrazione Bush e quella Obama di essere responsabili, con la loro politica, sia del declino della classe media americana che della perdita di leadership degli USA a livello mondiale. Trump si è dichiarato contrario a qualsiasi provvedimento che innalzi la pressione tributaria e determini un controllo della vendita delle armi, mentre in ambito internazionale si è espresso contro gli aiuti internazionali ed a favore di una politica di forti dazi d'importazione contro il mercato cinese.



Manca circa un anno alle elezioni negli Stati Uniti del 2020 ma, Oltreoceano, fervono già le grandi manovre per quella che si preannuncia essere una compagna elettorale dai toni molto accesi.

La data negli Stati Uniti delle elezioni 2020



Negli Stati Uniti la data delle elezioni è una certezza. Fin dall’Ottocento infatti negli states si vota nel primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. Le prossime elezioni negli Usa quindi si terranno martedì 3 novembre 2020. Il perché di questa data fissa va ricercata nella storia rurale del paese, con novembre che andava a rappresentare il periodo ideale essendo incastonato tra la fine dei raccolti autunnali e l’inizio delle nevicate.  Per quanto riguarda la scelta del martedì, anche qui leggenda vuole che venne indicato questo giorno in quanto per i cristiani la domenica era il giorno da dedicare alle celebrazioni religiose. Alla fine quindi si giunse al compromesso del primo martedì dopo il primo lunedì di novembre, anche per evitare che si potesse votare il 1° novembre che è un giorno festivo. I grandi elettori invece si riuniranno a dicembre 2020, mentre il futuro Presidente giurerà il 20 gennaio 2021.

I candidati

Salvo clamorose sorprese, anche se non è molto amato nel suo stesso partito, Donald Trump, cercherà di ottenere nel 2020 il suo secondo mandato presidenziale e dovrebbe essere il candidato dei Repubblicani. Il Partito Democratico invece sceglierà il proprio candidato attraverso le primarie.

 

Al momento sono diversi gli aspiranti sfidanti di Trump pronti a scendere in campo:

Joe Biden, l’ex vicepremier dell’amministrazione Obama, ha annunciato la sua corsa. Kirsten Gillibrand è la senatrice che ha ufficializzato la propria candidatura alle primarie dei dem; per ultimi, invece,  si sono aggiunti anche Beto O’Rourke, considerato da molti l’astro nascente dei dem e molto pompato dai media americani, Cory Booker, il senatore del New Jersey e Pete Buttigieg sindaco omosessuale di SouthBend in Indiana. Tra gli indipendenti, ha ufficializzato la sua candidatura Howard Schultz, ex Ceo (Chief Executive Officer) di Starbucks di cui è stato l’artefice del grande successo. Più suggestive invece sono le ipotesi della ex first lady Michelle Obama, oltre a quella di un nuovo tentativo da parte di Hillary Clinton dopo la sconfitta del 2016.

I sondaggi

I Democratici sarebbero in vantaggio ma non di molto. La popolarità di Donald Trump al momento, a causa dello shutdown record, che ha causato tante difficoltà, sarebbe in forte calo anche se i bookmakers danno il Presidente come favorito alle prossime elezioni. Alla domanda votereste per Trump alle elezioni 2020, la maggioranza degli americani, stando al sondaggio non voterebbe al momento per Trump. Quanto alle primarie del Partito Democratico, sempre la stessa indagine ha evidenziato come sarebbe Joe Biden il candidato preferito. La partita delle elezioni 2020 comunque sarà di certo molto aperta e non resta che sospirare: "In God We Trust"..!

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