L’estate è la stagione del divertimento, dei nuovi incontri e delle nuove esperienze…

Un periodo in cui a prevalere sono la spensieratezza, la gioia, lo svago.

Le giornate si allungano ed il tempo non passa.

E’ diverso per chi soffre di un disturbo alimentare, poiché il corpo viene messo in evidenza: vestiti corti ed attillati, costumi da bagno, body, giornate al mare, aperitivi, brunch, occasioni di uscita.

L’immagine corporea prende il posto della persona e si entra in un loop di pensieri e comportamenti disfunzionali: maggiori occasioni di passeggiate, di evitamento, di scuse per stare fuori pur di non stare a tavola con i propri cari, rabbia dovuta a commenti di persone che sottovalutano la situazione, paura di mostrarsi, consumo di alcol per alleviare le uscite.

La socialità diventa un proprio incubo al quale si aggiunge la difficoltà di condividere con altri i pasti, punto dolente dei disturbi alimentari, il cui rapporto è diverso in base alla persona.

 Esprimiamo il nostro disagio verso l’estate con delle frasi che ognuna di noi ha formulato al riguardo:

“MI SENTO SOFFOCARE, NON FATEMI MANGIARE!”

“MI SENTO A DISAGIO... LASCIAMI STARE!”

“CI VUOLE PIU’ CORAGGIO A SVESTIRSI CHE A FARE IL BAGNO CON GLI SQUALI”

“ODIO L’ESTATE, ODIO LE VACANZE, LASCIATEMI A CASA”.

IL DISTURBO ALIMENTARE NON VA IN VACANZA, è sempre lì che controlla le giornate, martella la mente, e non fa vivere in modo sereno. Non è da sottovalutare, sminuire o screditare, in quanto è una condizione di disagio profonda che merita ascolto, cura e vicinanza.

 

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